SOS animali feriti

25 Giugno, 2014 • News
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Immagine Lipu Milano

Se trovi un uccello o un altro animale in difficoltà, puoi portarlo in un Centro Recupero della fauna selvatica ed in Sicilia esistono diversi centri di Recupero.

In questi anni molti centri di recupero non ricevono adeguati aiuti dalle Istituzioni nazionali ed in particolare in Sicilia e compiere un atto di civiltà incontra parecchie difficoltà;

per far si che ognuno di noi possa compiere un atto volontario d’amore e civiltà e’ bene conoscere alcune indicazioni di primo soccorso:

Come alimentare un uccello ferito

Un pulcino ha bisogno di mangiare e bere solo durante il giorno, ad intervalli regolari e diversi a seconda dello stadio di sviluppo: circa ogni mezz’ora per i nidiacei implumi e ogni 2-3 ore per i nidiacei impiumati.
Come alimento universale di emergenza, è possibile somministrare: omogeneizzato di carne, pezzettini di carne cruda o camole (larve della farina o del miele) e acqua con un contagocce o siringa senza ago.
Attenzione: non somministrare mai e in alcun caso (sia per uccelli giovani che adulti) pezzetti o molliche di pane, latte o derivati del latte.

Dove soccorrere un animale ferito

Se si tratta di un uccello, depositarlo in una scatola di cartone di dimensioni adeguate (poco più grandi dell’animale). Per favorire l’aerazione, fare dei fori sulla parte alta della scatola. Sul fondo della scatola, sistemare dei fogli di giornale.

Importante: non utilizzare gabbiette o trasportini per gatti. Gli animali selvatici sono insofferenti alla cattività e se collocati in gabbie o trasportino possono agitarsi e ferirsi seriamente.

Per mammiferi molto giovani è sufficiente una scatola di cartone imbottita con fogli di carta assorbente da cucina o fogli di giornale. Per mammiferi adulti occorrono contenitori più robusti, dove posizionare gli animali avendo comunque cura di richiedere il rapido intervento di esperti (ad esempio Polizia Provinciale, Corpo Forestale dello Stato). Posizionare l’animale nella scatola, assicurandosi che non possa uscirne. Non mettere nella scatola alimenti o acqua, per evitare che si sporchi, infettando le eventuali ferite. Tenere lo scatolone in un luogo riparato, il più possibile tranquillo e al buio: l’animale si tranquillizzerà evitando di aumentare lo stress causato dalle ferite.

Se si tratta di animali molto giovani, cuccioli o pulcini, sistemare accanto o sotto la scatola una borsa d’acqua calda oppure una bottiglia di plastica riempita con acqua calda. Non posizionare la scatola con l’animale su stufe o termosifoni accesi. Attenzione: alcuni animali selvatici sono potenzialmente pericolosi, possono mordere, artigliare e beccare. Munirsi di guanti spessi e maneggiare l’animale facendo attenzione a non avvicinarlo al corpo e al volto.
Non improvvisare mai cure veterinarie.

Ho trovato un piccolo uccello in difficoltà: è meglio raccoglierlo o lasciarlo dov’è?

In primavera, può capitare di trovare un nidiaceo (un piccolo di uccello) durante una passeggiata nel bosco, ma anche nel giardino di casa, o sul marciapiede. La nostra sensibilità ci induce a raccoglierlo e portarlo a casa per “allevarlo”. Eppure, non sempre è la cosa migliore.

Gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido (merli, passeri, civette.) quando ancora non è un perfetto volatore: questi animali non sono abbandonati ma accuditi dai genitori, che li accompagnano nella graduale autonomia attraverso le “cure parentali” tipiche di ogni specie.
Dunque, raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del più esperto e attento veterinario.
Ricordiamo inoltre che la detenzione e l’allevamento dei selvatici da parte dei privati sono vietati dalla legge e che errate pratiche di soccorso e allevamento dei nidiacei possono determinare il fenomeno dell’imprinting, compromettendo la possibilità dell’animale di tornare in natura.

 

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