Intesa Civica: ”Aree protette da valorizzare”
L’intesa civica ”Gela in movimento” è costituita da donne e uomini che hanno deciso di abbracciare un territorio, al collasso ambientale e sociale, per risollevarlo e ricostruirlo con una nuova prospettiva di vita, per sottrarlo agli interessi che da decenni lo mortificano, portando Gela in fondo alle classifiche per la qualità della vita. Per questo vogliamo prendere immediatamente le distanze dall’opposizione del consiglio comunale al Piano di Gestione delle aree Sic/Zps. Questo gran parlare a vanvera contro le aree protette è un’ulteriore prova della volontà di mantenere la nostra città come un far-west, una terra di conquista da ridurre a deserto industriale per gli interessi di pochi (c’è forse un nesso tra il tentativo di bloccare il Piano di Gestione da parte del consiglio comunale e il rilancio del progetto Aeroporto del Golfo, evidentemente ennesima cattedrale nel deserto, da parte del direttore generale del comune?). Forse pochi sanno che il Piano di gestione prevede, accanto a progetti di tutela ambientale, una miriade di progetti volti al rilancio economico. Forse dà fastidio che non viene previsto l’arricchimento di pochi ma lo sviluppo di un’intera comunità. E per questo ”i pochi” continuano a disinformare sui vincoli e tacciono sulle grosse opportunità che scaturiscono dall’entrare nella Rete Ecologica Europea (cioè il sistema dei Sic/Zps).
Che non significa soltanto risanare il territorio da un punto di vista ambientale, che non ci sembra comunque poca cosa, ma avere una serie di agevolazioni e strumenti esclusivi che permettono alle zone economicamente depresse, come la nostra, di avere una marcia importante in più per risollevarsi, che mancherà ai territori esclusi dalle aree protette. Già una volta Gela è rimasta vittima di una ”industrializzazione senza sviluppo” (ricordate il libro di Eyvind Hytten e Marco Marchioni?) e adesso che lo sfruttamento del petrolio è agli sgoccioli, a noi rimarrà solo il vuoto di edifici mostruosi abbandonati, se non pensiamo sin da adesso ad una nuova economia. I politici e gli ordini professionali, in primis quello degli agronomi, che vogliono congelare Gela nel suo stato attuale riproponendo sempre le stesse ricette, sono i tristi protagonisti di una storia italiana di 50-60 anni fa. Crediamo infatti che non abbiano ben seguito l’evoluzione della legislazione nazionale ed europea che ha prodotto, negli ultimi decenni, numerosissime norme che vanno in direzione della sostenibilità ambientale, della salute delle persone e della qualità dei prodotti e che tali norme vanno rispettate sul tutto il territorio europeo, dentro e fuori i perimetri delle aree protette. E che dire dei nuovi mercati? Nell’ambito dell’agricoltura l’unico settore che è continuato a crescere durante la crisi è quello della produzione biologica. Mercati etici e redditizi da cui Gela è totalmente tagliata fuori. Insomma i nostri consiglieri non sembrano molto all’avanguardia nel risolvere né i problemi ecologici, né quelli economici. Noi cittadini gelesi cercheremo in tutti i modi di valorizzare e difendere le nostre vere ricchezze (archeologia, specie e ambienti naturali unici, ospitalità, tipicità dei prodotti agricoli, artisti e artigiani…) e speriamo di avere accanto la parte più illuminata degli amministratori e degli ordini professionali.
Coordinamento ”Gela in Movimento”